FRATELLI
Mariano 15 luglio 1916
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli
Era il 15 luglio di 94 anni fa, quando Giuseppe Ungaretti compose questa poesia durante la sua forte esperienza della prima guerra mondiale.
“Fratelli” urla Ungaretti, in un vocabolo così forte, stretto all’uomo, simbologia di uno dei legami più forti, legame di sangue e non solo, ecco in questo vocabolo il poeta-combattente riversa tutta la crudeltà della guerra. Crudeltà certo, perché i propri compagni di compagnia divengono come fratelli, è la cosiddetta “comunità di trincea” persone che si legano al loro caporale o diretto superiore e fra loro, con legami fortissimi, ognuno mette la propria vita nelle mani del compagno; divengono così una nuova famiglia allargata: si condivide tutto, cibo, sonno, vesti, dolori, vittorie, sconfitte, morte.
Involontariamente Ungaretti anticipa così gli studiosi successivi, descrivendo con i suoi testi il mondo della trincea in modo forte e vivido, senza evidenti censure. E così arriva a noi questo testo in tutta la sua dirompente realtà, sofferente ma speranzosa, perché gli uomini nonostante la violenta distruzione in cui si ritrovano, trovano il modo di allacciare legami forti e vivi: non sono macchine.
Ma, aprendo una breve parentesi storica, questi giorni sono importanti sopratutto per noi trentini; esattamente il 12 luglio dello stesso anno della poesia di Ungaretti (per cui soli tre giorni prima), nel cortile interno del Castello del Buonconsiglio in Trento (ora chiamato Fossa dei Martiri) i patrioti Cesare Battisti e Fabio Filzi vennero impiccati per alto tradimento da parte delle forze austroungariche, dopo esser stati catturati due giorni prima duranti alcuni scontri militari sul Monte Corno, che assunse poi il nome di Monte Corno Battisti, nel massiccio del Pasubio.
Enormi sono le controversie che tutt’ora nascono attorno a queste figure, sopratutto il Battisti, ma non voglio, oggi, fare polemica contro chi, affamato di soldi, dichiara di non sentirsi italiano (ma vattene allora), ma voglio solo ricordare due fra i molti, Italiani che vanno ricordati e a cui va portato immenso rispetto e ricordo perpetuo.
[biografia: it – en]