Analisi del 2015

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2015 per questo blog.

Ecco un estratto:

Un “cable car” di San Francisco contiene 60 passeggeri. Questo blog è stato visto circa 710 volte nel 2015. Se fosse un cable car, ci vorrebbero circa 12 viaggi per trasportare altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

Mantieni i tuoi pensieri positivi

perché i tuoi pensieri diventano le tue parole.

Mantieni le tue parole positive

perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.

Mantieni i tuoi comportamenti positivi

perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.

Mantieni le tue abitudini positive

perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.

Mantieni i tuoi valori positivi

perché i tuoi valori diventano il tuo destino.

M. K. Ghandi

Il Sultano e San Francesco. Non possiamo rinunciare alla speranza.

fonte

Leggere questo scritto richiede circa 20 minuti. Tempo che, ve ne renderete conto una volta finita la lettura, raramente avete investito così bene. Se vogliamo farci una nostra idea e opinione sui fatti che purtroppo oggi tornano d’attualità (terrorismo, Islam, ecc), credo sia giusto e necessario cercare di avere una visione a 360 gradi, senza chiudersi in quel girone di odio, intolleranza e vendetta, dove politici, mass media e il nostro stesso istinto umano, ci trascinano. E se non si ha la pazienza di leggere un testo del genere, non bisogna nemmeno avere l’arroganza di commentare i fatti in questione.

Questa è la lettera aperta di Tiziano Terzani datata ottobre 2001, in risposta all’articolo “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci, che la scrittrice aveva pubblicato all’indomani dell’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre. Buona lettura ma soprattutto, buona riflessione. Continua a leggere

Esperimenti atomici

“Si vis pacem, pare bellum”… se vuoi la pace prepare la guerra recitavano gli antichi.

Il video Trinity, che ho postato qua sotto, rappresenta tutte le esplosioni atomiche sulla Terra in ordine cronologico, a partire dalla prima bomba, appunto Trinity, esplosa nel deserto di Almogordo (USA) il 16 luglio 1945 fino ai test nordcoreani della seconda metà degli anni 2000 per un totale di 2153 bombe esplose: 33 all’anno!!

 

 

 

[info dell’autore dalla pagina Vimeo del video

Visualization of nuclear detonations from 1945 to present.

Atmospheric: red
Underground: yellow
Underwater: blue

By Orbital Mechanics (orbitalmechanics.io)

Code / Visuals: Ehsan Rezaie
Sound: Phil Rochefort & Patrick Trudeau]

#25aprile

“Dietro il milite delle Brigate nere più onesto, più in
buonafede, più idealista, c’erano i rastrellamenti, le operazioni di
sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; dietro il
partigiano più ignaro, più ladro, più spietato, c’era la lotta per una
società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio
giusta in senso assoluto, chè di queste non ce ne sono.”

Italo Calvino

Šalamov e il Gulag

“L’essenziale non è qui, ma nella corruzione della mente e del cuore, quando giorno dopo giorno l’immensa maggioranza delle persone capisce sempre più chiaramente che in fin dei conti si può vivere senza carne, senza zucchero, senza abiti, senza scarpe, ma anche senza onore, senza coscenza, senza amore né senso del dovere. Tutto viene a nudo, e l’ultimo denudamento è tremendo. La mente sconvolta, già attaccata dalla follia, si aggrappa all’idea di “salvare la vita” grazie al geniale sistema di ricompense e sanzioni che le viene proposto. Questo sistema è stato concepito in modo empirico, giacché è impossibile credere all’esistenza di un genio capace di inventarlo da solo e d’un sol colpo. […] Giacché non v’è una sola costruzione importante che sia stata portata a termine senza detenuti, persone la cui vita non è che un’ininterrotta catena di umiliazioni, la nostra epoca è riuscita a far dimenticare all’uomo che è un essere umano…”
(Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma, Adelphi, p. 630)

 

Il pezzo proposto è un estratto di una lettera dell’autore sovietico Varlam Tichonovič Šalamov (1907 – 1982) a Boris Pasternak (l’autore de Il Dottor Živago, vincitore poi del premio Nobel per la letteratura nel 1958). Šalamov trascorse diciasette anni nei lager sovietici. La maggior parte di questi anni li passò nella Kolyma, una delle regioni più orientali dell’Urss e dell’odierna Russia, e anche una delle regioni più ricche di materie prime. La Kolyma fu perciò trasformata in un unica grande regione concentrazionaria, dove i detenuti vivevano oltre ogni limite del concetto di umanità, ben evidenziato dalla profonda riflessione di  Šalamov.

Finalmente uscito, ma mai del tutto libero, nel 1956 lavorò nel ventennio successivo alla scrittura delle sue memorie del periodo passato nell’arcipelago Gulag (come lo definì Solženicyn nella sua opera), uscite con il nome I racconti della Kolyma (qui ne parlo).