#RECENSIONE // Politkovskaja – Proibito parlare

Anna Politkovskja
Proibito parlare.
Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin
Urss 1958 – Russia 2006. Sono gli estremi della vita della giornalista russa Anna Politkovskaja. Nata nel pieno della vita dell’Unione Sovietica, morta nella Russia odierna. Così, una prima vista superficiale potrebbe anche far sembrare che dalla sua nascita alla sua morte sia trascorsa un’era: dalla rocciosa e stantia forma di stato sovietico alla più moderna e dinamica Russia, inserita nei più dinamici circuiti occidentali.
Ma è una svista, una lettura disattenta e disinformata.
 
Per quanto antiliberataria e limitativa, l’Urss nel quale nacque e visse Anna Politkovskaja era un posto vivibile rspetto alla Russia degli anni 2000. Ed è lei con i suoi articoli e la sua stessa vita a farcelo capire; la Russia di oggi è corrosa dalla corruzione e dalle guerra civili. Nell’ex Urss c’era solo la prima, ma i giornalisti e gli intellettuali potevano attaccare il sistema rischiando “solo” un isolamento creato ad hoc dal regime contro le persone sgradite (in sostanza, alla gente comune risultava difficile mantenere i contatti con i dissidenti visto i rischi di incarcerazioni o limitazioni delle libertà individiali nello frequentare determinate personalità), ma la vita non era in pericolo, anche il GULag era un lontano ricordo.
 
Ora invece nella nuova Russia moderna e dinamica, chi fa informazione e racconta cosa succede viene ucciso. E’ questo il caso della Politkovskaja e per questo bisogna leggere i suoi scritti per conoscere e parlare, scrivere contro quel regime e non cadere nell’errore di pensare che con un cambio di nome tutto sia cambiato. 
GIUDIZIO:
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DATI TECNICI DEL TESTO RECENSITO
AUTORE: Anna Politkovskaja
TITOLO: Proibito parlare. Cecenia, Beslan, Teatro Dubrovka: le verità scomode della Russia di Putin
CASA EDITRICE: Mondadori
N° PAGINE: 307
ANNO DI EDIZIONE: 2010