#RECENSIONE // Brandt – L’epoca tardoantica

Hartwin Brandt
L’epoca tardoantica
La vulgata storica vuole che con il crollo della dinastia dei Severi (191 – 235) e l’arrivo sul trono imperiale di Diocleziano (284), passando per la cosiddetta anarchia militare, ci sia una cesura netta tra l’impero romano che veniva e quello che da li sarebbe venuto, una cesura che produrrà quelle debolezze che porteranno alla crisi e alla definitiva caduta dell’impero fondato da Roma.

Ora non è più così. Negli ultimi decenni nuovi studi storiografici hanno dato una dignità propria a quel periodo storico che, appunto, va da indicativamente da Diocleziano al tentativo di ripristinare l’impero nella sua interezza di Giustiniano. Questo periodo assume il nome di “tardo antichità”, laddove “tardo” non ha più il significato di qualcosa che va a scomparire, ma è invece un periodo di transizione, di passaggio dal mondo antico a un mondo che verrà dopo, e che sarà quello medievale. E proprio in questo periodo che si svilupperanno gli usi, i costumi, le leggi e le forme statuali che si definiranno meglio nel medioevo più maturo. “La continuità si affianca alle fratture: la fine dell’antichità è dunque anche un inizio.” (p. 8)
Il saggio di Brandt ripercorre sinteticamente le tracce lasciate da questo periodo analizzandone i mutamenti, non solo politici ma anche sociali – culturali e non disdegnando un attento sguardo al fattore religioso. Perché è proprio nell’incontro – scontro tra i romani e i “barbari”, sempre vituperato dalla vulgata, che trae origini l’Europa che oggi conosciamo. Ed è importante questo, non vi è stata una distruzione del mondo romano, anzi “senza l’antichità l’Europa non sarebbe quello che è diventata” (p. 97). Infatti i semi dell’antichità erano ben piantati e diedero continui frutti anche nel medioevo e li danno ancor oggi.

GIUDIZIO:

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DATI TECNICI DEL TESTO RECENSITO
AUTORE: Hartwin Brandt
TITOLO:  L’epoca tardoantica
CASA EDITRICE: il Mulino
N° PAGINE: 115
ANNO DI EDIZIONE: 2010

#RECENSIONE // Del Col – L’inquisizione in Italia

Andrea Del Col
L’Inquisizione in Italia dal XII al XXI secolo
“Nessuno si aspetta l’Inquisizione Spagnola!” (Monty Python)

Questa storia dell’Inquisizione condensa i più di 800 anni di storia di questo fenomeno religioso, in quasi altrettante pagine: quasi una pagina per anno! Un enorme lavoro di ricerca, analisi e sintesi.
Il risultato è magistrale. Va messa in preventivo, vista la mole del lavoro, la pesantezza in alcuni passaggi, data soprattutto dall’abbondanza di dati, percentuali e statistiche varie. Fatta eccezione di questo, il manuale si presta a letture anche meno puntuali e specialistiche; ha un taglio, in alcuni suoi tratti, divulgativo, per così dire. Per dirla con le parole dell’autore, “questo libro non è un manuale, ma una storia critica del controllo di dottrine e comportamenti religiosi devianti svolto in Italia dalle istituzioni a ciò preposte. Esso presenta […] i dati e le questioni più importanti, organizzati in un disegno sintetico, che è contemporaneamente cronologico e tematico” (p. 12).

Purtroppo però la mole cospicua del volume intimorisce anche il lettore più accanito: trovarsi tra le mani il classico “mattone” non facilità l’approccio al testo, visto oltretutto l’argomento complesso. A facilitare la lettura però è l’impostazione adottata; il lettore può così tranquillamente girovagare tra i capitoli e i paragrafi del libro, scegliendo quelli che più l’interessano, sfruttando questo testo come una sorta di dizionario inquisitoriale ed evitando una lettura integrale per rispettare l’esatta cronologia degli eventi.
Ecco quindi che i capitoli sui templari, Giovanna d’Arco, Giordano Bruno, l’Inquisizione Spagnola, la stregoneria (solo per citarne alcuni) assumo una diversa luce, visto che son problemi affrontati in poche pagine e diventano alla portata di tutti.

Oltretutto l’inquisizione è argomento estremamente spinoso da affrontare, sopratutto in Italia, ma viene superato dal Del Col brillantemente, evitando gli ostacoli delle varie leggende, la “nera” (che vede nell’Inquisizione uno strumento assetato di sangue) e la “bianca” (che tende a tralasciare l’effettiva coercizione su idee e opinioni, e le conseguenti pene pecuniarie e corporali), dando al lettore, anche il più sprovveduto sull’argomento, una visione d’insieme chiara e storica del fenomeno “inquisizione” e tutto quello che ci girava attorno.

Giudizio:

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DATI TECNICI DEL TESTO RECENSITO
AUTORE:Andrea Del Col
TITOLO: L’Inquisizione in Italia dal XII al XXI secolo
CASA EDITRICE: Mondadori
N° PAGINE: 963
ANNO DI EDIZIONE: 2006