Stéphane Hessel – Indignatevi!
Resistere è creare. Creare è resistere.
“Indignatevi”. Complice la crisi economica che si sta riversando sul mondo, l’utilizzo di quel vocabolo è diventato un must nei telegiornali o sui giornali. Anzi, di più, dalle proteste del maggio 2011 spagnolo, i gruppi giovani di protesta vengono per l’appunto definiti indignados.
Questo fatto e la notevole pubblicità che ha avuto questo libricino mi ha spinto a leggerlo. E subito, appena preso in mano, una domanda mi era salita alla mente: che Indignatevi! sia un nuovo “Libretto Rosso” che accompagna le proteste giovanili, che spinge i giovani a scendere in piazza come sul finire degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70? (questo quesito è dovuto al fatto che l’edizione italiana si presenta di colore rosso, di qui l’associazione “Citazioni dalle Opere del presidente Mao Zedong” (o “Libretto Rosso”) – “Indignatevi!”)

Indignatevi per la violazione dei diritti umani, esorta, visto che al giorno d’oggi non c’è più il nazismo per indignarsi (ma che nella sostanza è la stessa cosa: cos’è una dittatura se non la più grande e grave forma di violazione dei diritti dell’uomo?). Principio bello, nobile. Ma Hessel non va oltre. Non spiega, ad esempio, come indignarsi; dice solo “indignatevi!”. Ma è un’esortazione riduttiva; posso indignarmi davanti ai soprusi nei Territori palestinesi compiuti dai coloni e dai soldati israeliani (argomento citato dall’autore) semplicemente standomene seduto sul divano di casa e dire “Che maiali!” oppure scrivere un post su facebook o su twitter.
Ed è proprio sul metodo che Hessel nei suoi discorsi diventa vacuo e poco preciso. Inizia con una giustificazione della violenza quando “i mezzi militari di chi ti occupa sono infinitamente superiori ai tuoi”, salvo poi tornare sui propri passi citando e negando l’idea di Sartre della violenza ineluttabile per affermare che è la non-violenza la strada da perseguire; ma l’argomentazione non pare avere la stessa convinzione di quando invita all’indignazione, manca dello stesso calore.
Forse la stessa vecchiaia a impedire ad Hessel l’affondo sul metodo della protesta-indignazione, rimanendo confuso tra la giovinezza partigiana (esperienza non più riproducibile oggi) e un pacifismo che per il passato militante non riesce più a fare proprio.
“Indignatevi!” rimane nella sostanza un libretto da leggere, e che comunque consiglio di leggere, per lo più per la lezione di un vecchio partigiano francese desideroso di dare ancora qualcosa al mondo per il quale ha lottato e rischiato la vita e che ora sta scivolando verso un doloroso tracollo economico, ma ancor più sociale. Il richiamo alla difesa dei diritti contenuti nella Dichiarazione dei Diritti ha un altissimo valore morale.
GIUDIZIO:
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DATI TECNICI DEL TESTO RECENSITO
AUTORE: Stéphane Hessel
TITOLO: Indignatevi!
CASA EDITRICE: add editore
N° PAGINE: 61
ANNO DI EDIZIONE: 2010